Tre colori – Film rosso

Con Film blu è il più riuscito della triologia di Kieslowki. Se in quello prevalevano la fotografia e le tinte forti, qui fanno da padroni la semplicità e il quotidiano. Anche se nel finale il regista cade nei simbolismi e nelle metafore. Una modella salva la vita a un cane, investito da un’auto. Il padrone dell’animale è un giudice in pensione, cinico, che ascolta le telefonate dei vicini. Se prima usava lo spionaggio telefonico (già esplorato da Coppola in La conversazione) per lavoro, ora lo fa per vizio. La ragazza è disgustata dal comportamento dell’uomo, ma allo stesso tempo non può fare a meno di frequentarlo. Il giudice, comunque, si costituisce e instaura un rapporto di confidenza con la ragazza. Quando i due si lasceranno amichevolmente la ragazza conoscerà uno studente in legge, che prende idealmente il posto del giudice.

Tre colori – Film bianco

Costretto al divorzio dalla moglie Dominique (Delpy), parrucchiera francese, perché non consuma più il matrimonio, il polacco Karol (Zamachowski) deve rientrare da Parigi in Polonia dove, dopo essersi arricchito, architetta un perverso marchingegno per vendicarsi della donna. 2° film della trilogia sui colori della bandiera francese (bianco = uguaglianza), scritta, come Dekalog, con Krzysztof Piesiewicz (vi hanno collaborato anche la regista Agnieszka Holland, Edward Zebrowski e il direttore della fotografia Edward Klosinski), a differenza degli altri due film di timbro drammatico, è una commedia crudele che inclina al grottesco. A un livello di logica psicologica, appare qua e là sforzata e artificiosa con qualche espediente facilmente romanzesco.

Tre colori – Film blu

Dopo aver perduto in un incidente d’auto la figlia e il marito, compositore di successo, Julie (Binoche) tenta di ricominciare da zero sbarazzandosi di tutto quel che la lega al passato, senza elaborare nemmeno un po’ il lutto. Aiutata dal caso, è risucchiata dentro la vita e decide di amare il prossimo. Completa una partitura incompiuta del marito (un “Concerto per l’Europa”). Sceglie per il “Memento” del coro il tredicesimo capitolo della prima lettera di Paolo ai Corinti. 1° film della trilogia sui colori della bandiera francese (blu = libertà): coincide interamente con la protagonista (Kieslowski: “Voglio filmare la tua intimità”) che, tolta una breve scena, è sempre presente sullo schermo. Gli altri personaggi sono funzioni narrative più che figure con vita propria.

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